Verità o diritto? “Avvocato di difesa” di Michael Connelly

Tra il costruito ed il costruibile, il giurista ricerca la giustizia sciogliendo le diverse opposizioni, quelle che, ad esempio, si danno tra l’individuale e l’universale e tra il concreto e l’astratto. Il diritto, infatti, prescrive, ma la lettera della legge, perché possa essere applicata, deve prima essere interpretata: ogni cosa, semplice o complessa, va letta ed ogni lettura, oggettiva o soggettiva, può destare controversie e disaccordi. Per di più, l’interpretazione giuridica – a differenza di quella filologica – non è semplicemente mera riflessione su una cosa pensata in un preciso momento, ma è piuttosto un contenuto, una volontà incontinua evoluzione che risponde a nuove necessità, a nuove condizioni e a nuove questioni giuridiche. Qui, proprio qui, letteratura e diritto si intrecciano. I miti e i grandi archetipi della letteratura ci parlano dell’origine e del destino del diritto. Mosè, Eschilo, Sofocle: dalla consegna delle tavole della legge all’invenzione della giustizia e poi ancora alla ribellione della coscienza.

Ce contenu a été mis à jour le 5 novembre 2015 à 12 h 40 min.